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RADIOAMATORE L'inizio
Come ho scritto nella storia di Pier, la passione per tutto ciò che ruota intorno all'elettricità
l'ho ereditata da mio nonno Vincenzo.
Quando ero ragazzino , mio nonno aveva una radio, cosa non comune nelle case elbane ,
era un Watt radio, lo ricordo bene per averci "trafficato" molto, poi sostituito da uno Zenit .
Aveva le onde corte ed una buona antenna o come si
chiamava allora, un buon aereo; la cosa mi incuriosiva
molto e spesso mi divertivo a captare stazioni lontane.
A quei tempi i giornali di elettronica che si trovavano erano
Sistema A , un giornale più di Bricolage che di elettronica
vera e propria e Sistema Pratico che era di poco più
specifico.
In particolare mi incuriosivano le trasmissioni: come
faceva la voce introdotta in un microfono, fra l'altro ne
avevo uno, lo avevo aperto, dentro c'era solo un po di filo
avvolto e una manciata di carbone in granuli ed una membrana che faceva da
coperchio,ma che in realtà era quella che produceva la vibrazione, ad essere ricevuta a
distanza.
Il primo modo di parlare con qualcuno era quello di usare (forse i più giovani non lo sanno)
due barattolini di latta, presi dalla spazzatura di casa , residuo di qualche salsa o
marmellata e fatto un foro nella base si congiungevano con uno spago.Per rendere più
affascinante la cosa , bisognava non vedersi, così l'immaginazione ti faceva pensare di
paralare con chissa chi!!
Che fantasie! Per coloro che non avessero mai provato , beh! fatelo, magari usando i
bicchieri di carta, viene benissimo, poi, una volta alla bocca e una volta all'orecchio, col
sistema di "Passo " il divertimento per qualche minuto è assicurato.
Fra le cose di mio nonno trovai un ex telefono da campo
tedesco, (se ne trovano tuttora al "Surplus") ed altri pezzi
tolti da un centralino dismesso, di quelli con chiamata a
manovella .
Mi feci una scatola di legno e, racchiuso il tutto ed
assemblato elettricamente ed alimentato con una pila
piatta da 4,5 volts il telefono eccolo funzionante . A
quell'epoca avevo un amico, Carlo (che lo ritroviamo
anche nella storia di Pier e con cui ho fatto anche i due
Rally Elba.) con lui facevamo qualche cosa di
modellismo, sarebbe stato bello tenersi in contatto in
qualche maniera , intanto cominciammo a provare i due telefoni stendendo un pò di filo ed
andando in stanze chiuse, oh!!!!!! ora si che c'era una bella differenza dai barattoli , qui
potevi parlare ed ascoltare in contemporanea ed una voce vera, ma certo rimaneva sempre
nell'ambito della casa .....Ummmmh! non era proprio quello che volevo.
Carlo abitava 3 isolati più in là di casa mia , come fare? Bisognava stendere due fili,
passare sui tetti di case non nostre e poi chi ci dava tanto filo? Da una prova risultò che
potevamo adoperare un solo filo e per l'altro usare la rete idrica od ancora il neutro della
corrente, cosa più pericolosa perchè bisognava stare attenti a non prendere la fase dove
la 220 ti avrebbe mandato tutto arrosto .
Un bel giorno trovai un rocchetto di legno con un filo di rame rivestito, quello usato per
avolgimenti di motori elettrici, certo era molto fine, ma si poteva tentare, restava il problema
come passare sui tetti e cosa avrebbero detto i proprietari quando lo trovavano, vedere
dove finiva di qua e di là non era certo cose da farci gli studi e poi cosa avrebbero detto i
nostri genitori se questi avessero fatto delle rimostranze? Ma si sa come sono i ragazzi ed
un bel giorno con dei sotterfugi , qui fu Carlo a fare la parte maggiore , il filo era teso, ma
non troppo per il rischio di rompersi.Bene devo dire che resiste per diverso tempo anche a
forti venti ed intemperie, poi un bel giorno non c'era più, così finirono i nostri incontri
telefonici e per parlarci usavamo il sistema di tutti......ci incontravamo !.
Se questo mi aveva soddisfatto per un pò , rimaneva sempre il fatto di essere legati ad un
filo, io volevo parlare "all'aria" o, come si dice in gergo, nell'etere.
Avevo sentito parlare di Radioamatori, ma non sapevo nè chi fossero nè che cosa
facessero nè tantomeno che cosa si dicessero e, peggio ancora, non sapevo come
contattarne uno per dare una risposta alle mie domande,fino a quando un articolo su un
giornale mi risolse il problema.
Vita da Radiomatore
Spesso i non addetti ai lavori mi chiedono cosa faccia un Radioamatore , oltre a parlare. Beh!
innanzitutto il radioamatore è uno sperimentatore, per prendere la licenza dovetti studiare
elementi di elettrotecnica e di radiotecnica e imparare a trasmettere e ricevere in codice morse ,
poi andare a Firenze a passare un esame ministeriale alla presenza di ufficiali postali e
dell'esercito.
Sostenuto l'esame con esito positivo, mi dette diritto ad una licenza per poter operare in una
stazione radio, servì anche fare una domanda per ottenere un nominativo per detenere una
stazione radio, Accolta la mia richiesta ebbi come nominativo le mie iniziali esattamente ora
sono IA5PLB dove la I sta per italia la A per arcipelago ed il 5 primo numero del codice postale
toscano , le sigle PLB sono appunto Pier Luigi Bartolini.
Cosa ho fatto con questa radio? La famiglia non mi ha lasciato in gioventù grandi spazi , anche
se mia moglie dice che ero sempre alla radio, comunque dopo quella radio ne sono venute due,
poi tre, poi quattro, poi i portatili, e poi e poi.......
I primi anni avevo anche una telescrivente mod T1 a "zona" dismessa dalle poste, la "zona"
era quel nastro di carta che appiccicavano sui telegrammi.
Era un vero disastro, faceva un rumore tremendo, usarla insieme alla radio era una vera
impresa, così la vendetti per disperazione, ad un radioamatore toscano, anche perchè lui poteva
meglio reperire le parti usurate.
Oggi la telescrivente, si fa col computer.
Nella foto oltre la tele T1 si vede: il
suo demodulatore, L'HRO
riverniciato di grigio e con i cassetti
verdi,il G210 autocostruito con
frontale simile al sommerkamp, e il
RX sommerkamp fr200b, sopra il
G223, di fianco si intravede il lineare
Heatkit Warrior che ho ancora
funzionante.
Contest
Quello che mi dava più piacere era fare i " contest " sia da casa che dai monti, sicuramente quelli erano i
più belli: godevi di divertimento, assieme ad aria pura e panorami splendidi.A volte capitavano
inconvenienti, così dovevi far fronte in fretta, quindi non sempre era divertenente ma.... insomma era bello
lostesso, Il primo contest a cui partecipai in qualità di aiuto fu un contest organizzato da Mimmo, quello fra
radioamatori conosciuto come WWW ovvero pronunciato all'italiana
" tre uischi" , lo facemmo dal Monte Capanne utilizzando un
nominativo che non ricordo di chi fosse quasi sicuramente era di
qualcuno di Piombino dove abitava Mimmo in quel tempo, inoltre
c'era Ovidio (SCL) venuto da S.Remo e Renzo di Piombino (allora
RNF) e un'altro Radioamatore che si vede in foto, ma non so chi
fosse.
Fu una notte da far paura, un violento temporale con vento e
pioggia che spazzava tutto .
Io Mimmo ed un altro eravamo dentro l'unica costruzione in
muratura che c'era sul Capanne e guardava Pomonte, dove erano
alloggiati gli unici ponti radio,(oggi c'è un'intera giungla di ponti) di
quella muratura ci sono ancora i resti . L'antenna una 11 elementi,
non riusciva a stare attaccata alla balaustra, così Mimmo, trovato
un pezzo di piattina TV, improvvisò un dipolo che attaccato ad un
manico di scopa funzionò
egregiamente per tutta la notte. Io
feci il turno fino alle 2, poi mi misi
dietro un pannello di apparati che
stava scosto dalla parete quel tanto
che mi permetteva di starci girato su una spalla, e mi addormentai o meglio
me ne stetti in dormiveglia con rumori di tuoni e vociferare di Mimmo che
gridava nel microfono per farsi sentire in mezzo a quel "bailamme" di tuoni e
scariche elettriche che arrivavano sul pannello apparati. .
Renzo e Ovidio erano in tenda ,che dovevano reggere perchè la bufera non
se la portasse via , i picchetti non si riuscirono a piantare perchè c'era tutta
roccia viva , la tenda era sta legata alla meno peggio e venne sfruttata solo
la copertura esterna. (vedi a lato) Così fra un guaio e l'altro arrivammo alla
mattina intanto tutto si era calmato , ma che avventura...!!
Ah! dimenticavo: un contest dura solitamente 24 ore e si svolge fra il sabato
e la domenica, quindi noi, salimmo in vetta con la cabinovia portando un
sacco di materiali alle ore 10 di sabato, e scendemmo appena in tempo per
prendere l'ultima corsa della cabinovia... la domenica .
Però che divertimento....!!.. che giornata diversa dalle solite!!.... anche
troppo.
Il secondo contest fu sempre con Mimmo, da una casa di campagna ,
posta su una collinetta con la vista di Portoferraio, questa volta usammo il
mio nominativo
In quell'occasione , prima volta nella storia,grazie a Mimmo, tipo molto intraprendente , riuscimmo ad avere
un prefisso diverso da quelli assegnati obbligatoriamente dal ministero PPTT così uscimmo in aria come
I2PLB (a quell'epoca eravamo tutti I1....plb ) fra lo stupore dei più che ci chievano come avessimo fatto.
Non facemmo un numero esagerato di collegamenti ,ma data la poca potenza che avevamo, fummo molto
contenti.
Nell'arco degli anni vari sono stati i trasferimenti fuori di casa .
Il Furgone
Ricordo un anno avevo un furgone Alfa Romeo, dentro ci avevo fatto un lettino per le ore di sosta , un
fornellino per fare un pò di caffè e poi un piano per mettere le radio.
Era di Gennaio , Quella volta il contest era di notte , avevo mia moglie a farmi compagnia , ad una certa
ora ci prese il freddo, non avevo pensato ad una stufa pensai di accendere il fornellino, sul fuoco, per non
lasciare la fiamma libera mettemmo un pentolino con l'acqua, beh! non ci crederete , ma di li a poco, al
soffitto, che non era coibentato, per differenza di temperatura, cominciò ad accumularsi condensa che poi
ricadeva giù sotto forma di gocce, insomma ci mancavano i fulmini e poi eravamo al completo, che risate ci
prese!!
Mimmo a sx , l’altro non ricordo chi fosse
La tenda di Renzo e Ovidio
Trasmissioni all'aperto
Nel 1987 anche mio figlio Riccardo dopo un periodo di partecipazione con me a
queste avventure , arrivato a 18 anni potè prendere la licenza, e gli fu assegnato il
nominativo IA5KBA.Col suo nominativo ha fatto collegamenti solo in telegrafia ovvero
usando il codice morse.A volte si incontrava con un paio di colleghi e facevano prove
di velocità, a vedere chi si arrendeva prima "Diceva" più parole lui col tasto che io
con la bocca, la sera arrivava a casa verso le 18:40 dal lavoro e si metteva a
trasmettere , la sigla dell'Elba era molto ricercata, poichè fra noi elbani lui era il solo a
trasmettere in morse, quando arrivavo io a casa alle 19:30 lui aveva quasi sempre
collezionato più di 100 collegamenti .!!
Con Rik abbiamo fatto diversi "fuori sede " riparandoci dalla tendina canadese al
camper americano , qui a lato una foto dell'attrezzatura durante un contest da Monte Capannello ( nei pressi del
Castello del Volterraio ) nello spazio ottenuto dall'istallazione delle antenne RAI.
Il camper americano aveva un generatore veramente generoso,ci dava 4,5Kw/h che ci permetteva di mandare
avanti un lineare (trasmettitore di potenza)fino a 700 W.
Anche in questa circostanza si operava per 24 ore e tante ne stava in moto, generalmente ci fermavamo fra le 2 e
le 5 di notte e poi, via di nuovo, la lancetta della benzina del serbatoio da 120 lt scendeva in maniera paurosa .
Per un contest che ci interessava particolarmente , andammo sul Monte Perone col camper americano e tirammo
su un castello di 4 antenne autocostruite, le stesse che vedete montate in maniera provvisoria sul tetto di casa
mia, quella fu l'unica volta, poi ne usammo sempre e solo 2 accoppiate.
Il sistema funzionava con due alberi di barca a vela con le feritoie di guida vela messe verso l'esterno e poi tanti
traversini per unrli a formare una specie di scala, un terzo albero faceva da gamba per tenerla in piedi assieme a
qualche corda la cosa era rapida da montare , per issare le antenne c'era una specie di ascensore che scorreva
nelle guide e con un verricello venivano alzate di circa 5 metri, che sommati ad
un altro paio di metri del palo centrale, arrivava a 7 metri, permettendoci di
sorpassare gli alberi , ora sono cresciuti e ci vorrebbe ben altro, anzi siccome
sono dei pini , con la chioma folta ma niente sotto, sarebbe più saggio stare
bassi.
Peccato che il parco e le sue leggi abbiano bloccato tutto,
così non abbiamo più problemi, non ci si va e basta.
Grazie parco...... almeno fosse tenuto pulito
Nel frattempo arrivarono le trasmissioni digitali ,al posto della vecchia
T1 delle poste (la trebbiatrice) si poteva usare il computer, ci eravamo
atrezzati con un Apple II , usando le uscite audio ci demmo a fare vari
collegamenti,usammo anche un commodore 64 (vedi foto) un anno
facemmo anche il secondo miglior piazzamento mondiale nel contest
BARTG, un contest inglese.
Rik ha avuto anche varie coppe e diplomi , sempre per collegamenti
fatti con la telegrafia.
Il più prestigioso diploma per radioamatori è il DXCC ovvero 100 nazioni
collegate , sembrano poche ma provate a elencarle, le conoscete 100 nazioni?
Prima si facevano in una vita di radioamatore medio,(oggi con la tecnica le
cose sono cambiate) , beh! in quell'anno 1987 c'era il golden giubilee cioè 50
anni da quando era stato istituito , davano un diploma particolare se si riusciva
a collegare 100 nazioni in un anno ...... il resto lo immaginate, qui a fianco la
riprova di quanto detto.
Oggi il computer aiuta molto il radioamatore , anzi anche troppo per chi cerca
una stazione ritenuta rara, si perchè con la radio la difficoltà non consiste nel
collegare un posto tanto lontano, a volte mi domandano fin dove sono arrivato,
ma non c'è limite per collegamenti fra "terrestri" , la difficoltà o la stazione rara
sta proprio in quante persone trasmettono o se trasmettono da una certa
nazione.
Oggi il sistema radioamatoriale di ricerca ti porta tramite un apposito programma
ed uno "SPOT" che altri mettono in onda per te ( perchè loro quella stazione
l'hanno appena collegata) , e interfacciato ad un ricevitore di ultima
generazione, direttamente sulla frequenza giusta , tu devi solo chiamare , anche se non senti nulla , come
qualcuno ha scritto, sentirai una voce del Manager della stazione rara che ti dirà Ok Ok QSO QSO che vuol dire
collegamento avvenuto," mandami cartolina di conferma" ( QSL ) con 2 dollari e tutto è Ok, si perchè purtroppo
avviene anche questo, ma mi chiedo dove stia il divertimento, nell'inganno? puo' essere un divertimento anche
quello.
Secondo me è come andare al mercato con una cannella da pesca e amo innescato, qualcuno compra il pesce
per te con i soldi che gli hai dato e te lo attacca all'amo , ohhhh!....che soddisfazione Meditate gente ....
meditate.
Ma fra i radioamatori o come ci chiamiamo OM sigla usata nel codice morse per abbreviare(dall'inglese Old Man)
c'è anche genta che l'elettronica la mangia al posto del pane , gente preparata davvero nel campo elettronica ,
buona parte di questi lo fa di mestiere , con attrezzature adeguate , loro al giorno d'oggi sono i veri
sperimentatori e grazie a loro il campo radio avanza con sempre nuove tecnologie. A loro dico grazie.
Non ho fatto molte costruzioni radio, modifiche si, diverse , perchè per costruire
servono attrezzature e materiali che all'Elba non trovi.
L'unico vero apparato costruito da me è stato il primo trasmettitore, comprato gia
autocostruito da un OM romano, ma avendo diversi problemi, preferii smontarlo
completamente e completamente rifarlo sullo schema di quello che allora andava di
moda il Geloso G210, con quello ho avuto le mie prime soddisfazioni perchè era
qualcosa creato con le mie mani.
Quella voglia di soffiare nel microfono e di andare nell'etere finalmente era stata
soddisfatta , ora andavo un pò più in la della porta di casa mia.
Oggi la tecnica è talmente avanzata che l' OM comune spende meno a comprare
apparati gia fatti, magari acquistando buon usato .
Negli anni ho invece fatto varie sperimentazioni di antenne, alcune con successo,
altre meno,quelle 4 accoppiate sul tetto di casa sono da me costruite, ora compro gia
fatte anche le antenne.
Oggi la mia stazione benchè poco usata, sia da me che da mio figlio ( sposato da 12
anni vive per conto proprio) è sempre funzionante ed ogni tanto accendo tutti gli
apparecchi, gli dò "vita", giusto per farli sentire utili,... non si sa mai, avessero a
sentirsi abbandonati e.... se ne..... andassero.
E... alla sera un tramonto spettacolare
anche questo era il piacere della radio
La nostra attrezzatura: Un camper
americano da 7metri 6650cc a benzina con
un generatore da 4,5Kw, + altro generatore
esterno un pò più distante da 3,5Kw e poi
moto e auto eventualmente per spostarsi
per qualche necessità improvvisa.
Traliccio con ascensore per antene
interamente autocostruito con
alberi di barca a vela in alluminio
La coppia di Quagi 15 elementi
autocostruite, sullo sfondo del cielo.
ORTANO
Una volta "attivammo" ovvero,andammo a
tramettere, primi nella storia, da Ortano ,
posto ambito per radioamatori a caccia di
isole , facemmo tanti collegamenti che per
confermarli tutti, sommammo circa 12 kg di
cartoline (vedi la foto scherzosa con Rik a
mò di vecchia foto appoggiato alla colonna)
APPLE
Commodore
più sopra
4 antenne Quagi 11 el.
radioamatoriale
Sotto alcuni momenti di vita radioamatoriale
Io nel Camper a M. Perone
Rik nel Camper a M. Perone
io a Monte Orello
io a Monte Capanne
Contest a M. Perone
La mia stazione attuale
Casa mia con antenna abbassata
una bella avventura
LINK amatoriali
ia5TMF Teo
QRZ
QSL
APRS ir5q
ARI